
Intervista a Helen Ceballos al Materic
Una breve intervista dove l’artista spiega i motivi e le cause che l’hanno spinta a scegliere il tema dell’immigrazione
Helen Ceballos è l ultima ad esibirsi chiudendo la giornata di attività in Materic. Recuperate le forze, ci sediamo e con molta disponibilità iniziamo a ripercorrere i motivi ed il significato della suo opera.
Chi é Helen Ceballos
Helen nasce nei Caraibi nel 1986 e cresce muovendosi su tre isole Cuba, Porto Rico e Repubblica Dominicana. E’ laureata in arte drammatica e lettere presso la facoltà dell’Università di Porto Rico. Emigrare non è mai facile, sopratutto per chi viene da luoghi messi in ginocchio da calamità naturali o guerre. Non si tratta solo di uscire dal paese ma trovare la maniera di ricominciare da zero.
L’immigrazione
Alla domanda cosa l’ha spinta a realizzare questa esibizione, risponde che non lo ha scelto lei. E’ stata scelta. Il suo spettacolo si basa su aneddoti vissuti in prima persona o raccontati da chi ha intrapreso il viaggio in una piccola barca attraversando un oceano di notte.
Secondo il suo punto di vista le leggi immigratorie sono un invenzione politica e socio-economica. Anche se questo può sembrare un idea un pò naif Helen sogna un mondo senza frontiere o riuscire porre fine al versamento di sangue e alla speculazione economica che ne deriva. L’immigrazione riguarda tutto il mondo nessuno escluso. Chi emigra lo fa per sfuggire a povertà, criminalità o catastrofi naturali come i cittadini dei Caraibi messi in ginocchio dagli uragani Irma e Maria.
La legge di Trump
Nel finale Helen si rinchiude in una gabbia mentre viene riprodotta una registrazione dei pianti disperati di bambini.
Il motivo è la denuncia dell’inasprimento del crimine di immigrazione, per mano di Trump, che ne prevede l incarcerazione. La legge però non è applicabile ai minori. Si crea così un fallo legislativo, il quale impedisce al figlio di tornare in patria o di essere adottato in quanto registrato al nome della famiglia incarcerata. Durante la custodia minorile i bambini soffrono lo shock della separazione, la solitudine, malnutrizione e violenze psicologiche per lunghi mesi. Il suo obiettivo è sensibilizzare le persone a non osservare queste vicende in maniera distaccata ed estranea come fosse un film.
Prossima esibizione in Europa
A conclusione dell’intervista, Helen continua la sua esibizione in Europa esattamente a Berlino il 4-10-2018. La galleria d’arte OKK accoglierà una parte del suo progetto unito al lavoro fotografico di Amarilis Torres Carrasquillo. Un progetto incentrato sul disastro dell uragano Maria dal titolo “NO VOY A PEDIRLE A NADIE QUE ME CREA”.
Marco Pachiega
Brava Helen! Non è per niente “naif” la sua visione.
Ciao Cristina,
la sua visione può sembrare utopica, lei stessa lo ha ammesso però le sue esibizioni hanno appunto il fine di sensibilizzare la gente per far si che un giorno si possa porre fine a questo problema.
Marco.