
La legge sull’immigrazione di Donald Trump
La promessa di non dividere più famiglie e minori non risolve il problema
L’intervista di Helen Ceballos che ho realizzato ha sollevato la mia curiosità sul tema immigrazione in America. Le foto della sua performance non solo raccontano la sua personale esperienza ma denunciano una legislazione controversa e difficile. Chi ci rimette, come spesso accade, sono i minori.
Un pò di storia in breve
Gli Stati Uniti d’America sono una nazione di origine migratoria con appena 200 anni di storia. Negli ultimi anni sono state emesse diverse leggi per regolamentarne l’immigrazione clandestina.
Il caso Flores Vs. Reno
Nel 1997 un accordo denominato Flores decreta i punti cardine per garantire ai minori condizioni dignitose nei centri di detenzione.
- cibo e acqua potabile,
- assistenza medica in caso di emergenze,
- servizi igienici e lavandini,
- controllo della temperatura adeguato e ventilazione,
- un’adeguata supervisione per proteggere i minori dagli altri, e
- separazione [dei bambini] da adulti non imparentati, quando possibile
se siete interessati ad avere maggiori informazioni potete leggervi l intero documento The Flores agreement.
L’attentato del 2001 e il Department of Homeland Security (DHS), 2002
Il terribile attentato al World Trade Center di New York ha decretato l’inizio di nuove leggi riguardo la privacy e l’immigrazione. Nel 2002 il congresso approvò l’Homeland Security Act (HSA) il quale, creò un nuovo organo denominato Department of Homeland Security (DHS). A seguito dell aumento dei flussi migratori si richiedeva un miglior controllo e coordinamento dei confini.
Il DHS assegna il controllo dei confini, la detenzione e riassegnazione a due enti differenti: The United States Citizenship and Immigration Services (ICE) e The United States Customs and Border Patrol (CBP). Il controllo e detenzione dei minori non accompagnati, fu assegnato al Department of Health and Human Services (DHHS). Tre istituzioni differenti per una maggiore efficienza a causa dell aumento dell immigrazione.
The Trafficking Victims Protection Reauthorization Act (TVPRA), 2008
La suddetta riforma mira a proteggere e prevenire il traffico dei minori non accompagnati. Affidando al DHHS la responsabilità di assegnare al minore una famiglia adottiva e di garantirne tutela grazie ad un avvocato che si faccia carico degli interessi del minore.
La realtà sulla tolleranza zero di Trump
Il 45º presidente d’America ha inasprito il reato di immigrazione clandestina, per il quale ora è previsto il carcere. Cosa succede quindi se una famiglia o un minore irregolare, viene intercettato alla frontiera?
Nel caso di bambini non accompagnati il TVPRA procede alla sua custodia in attesa di essere rimpatriato o dato in affidamento a famiglie adottive.
Nella situazione di una famiglia i vari dipartimenti assegnati si occupano degli individui maggiorenni, i quali vengono incarcerati fino a conclusione degli accertamenti legali. E i loro bambini?
La pena di incarcerazione non è applicabile per i minori. Il fallo burocratico che si crea non permette ai minori di essere adottati o rimpatriati in quanto figli legittimi dei genitori incriminati di immigrazione. Ne consegue la permanenza in strutture inadeguate e spesso molto simili a carceri.
Marcia Indietro
Le forti critiche ed indignazione per le ripetute separazioni ha costretto Trump a fare marcia indietro, firmando un decreto per garantire l’unità famigliare.
I dati però non danno ragione alla sua soluzione in quanto differenti statistiche denunciano che solo un terzo dei bambini riabbracciano i loro genitori. Per quale motivo?
- I minori non accompagnati, che attraversano il confine, scappano da povertà e criminalità organizzata. Molti genitori del Guatemala e Honduras, ad esempio, sono difficili da contattare o si rifiutano di accogliere nuovamente i figli a casa, con speranza che siano adottati o affidati ad un parente residente legalmente in America.
- Nell’altro caso le procedure di richiesta di asilo politico o la semplice registrazione degli immigrati clandestini richiede dei tempi che vanno da settimane a mesi. Durante tale lasso di tempo le famiglie vengono trasportate in campi di accoglienza. Purtroppo, nonostante gli sforzi dichiarati, i centri spesso sono privi di certificazione e adottano misure di regime carcerario su individui che non hanno commesso nessun crimine.
Il decreto garantisce la famiglia unita, ma non tiene conto dei tempi burocratici lunghissimi. In tale situazione i genitori possono scegliere se rimanere con i loro figli nelle strutture o chiederne la separazione in modo che il bambino abbia la speranza di essere adottato o inserito tramite uno “sponsor”. Data la scarsa qualità di vita, risorse economiche e bande criminali internazionali, molti genitori preferiscono la seconda opzione, piuttosto che vederli tornare al loro paese e finire in gang criminali.
Le strutture di accoglienza
I centri di Hutto e Shilom hanno subito denunce per mancata certificazione della struttura oltre a violenza psicologica, regime carcerario e obbligo di assunzione di psicofarmaci a minori. Molti avvocati e pedagoghi hanno verificato le condizioni precarie dei centri, dove bambini in preda a pianti isterici o silenzi deprimenti continuano la loro permanenza per lungo tempo.
Rimangono ancora molti minori in questa sorta di limbo paragonabile al carcere dove interessi politici, economici e legali ne rallentano la soluzione per un trattamento più adeguato.
Ulteriori approfondimenti :
Unaccompanied Alien Children: An Overview
Codifying the Flores Settlement Agreement: Seeking to Protect Immigrant Children in U.S. Custody
Frequently Asked Questions on the Flores Agreement Settlement
flores_settlement_final_plus_extension_of_settlement011797.pdf
Affording Congress an Opportunity to Address Family Separation
Marco Pachiega