Heuskal Herria Sona Festival

Heuskal Herria Sona Festival

Quest anno si celebrano i 20 anni del festival dedicato alla musica e la cultura basca.

L’ Heuska Herria Sona Festival sconfina le sue terre per approdare a Barcellona in terra catalana con una vasta scelta di musicisti baschi. 

Heuskal Herria Sona Festival

Lavorare tutto il giorno e tornare a casa per riposare non è sempre l opzione che capita di avere. Sopratutto se dal 30 settembre fino al 2 dicembre è in corso il Heuskal Herria Sona festival qui a Barcellona. Un occasione per assaggiare un pò di musica basca qui in terra catalana. Una serie di gruppi e cantautori tipici della regione hanno contaminato sale e locali della capitale con sonorità originali.

Tra le varie date ho avuto l opportunità di assistere come fotografo ad un concerto facente parte del festival al Centro Culturale di Barcellona Euskal Etxea. E’ stato Fondato nel 1979 per dare la possibilità all’incontro e lo scambio culturale per cittadini baschi in terra catalana.

Ma chi c’era quella sera del 23 Novembre?

Beh dato il poco tempo a disposizione per informarmi, sono andato senza avere troppe notizione di chi e come avrebbero suonato.

A volte è la soluzione migliore. Zero aspettative e mente aperta a ricevere novità. Sopratutto in ambito musicale.

Un ‘esibizione di circa due ore hanno coinvolto il pubblico con due differenti stili musicali.

MICE

Heuskal Heria Sona Festival

Miren Narbaiza. Cantautrice con una lunga esperienza musicale, questa volta ha deciso di esibirsi in solitaria come il suo ultimo album prodotto.

Sonorità dolci e canzoni che fanno perdere la concezione del tempo. Un viaggio profondo dentro la cultura basca con una strumentazione musicale minima.

 

 

 NAMINA

Heuskal Herria Sona Festival

Natàlia Miró do Nascimento è il suo vero nome ma è più facile Namina. Una voce dalle tonalità che mi ricordarono Shade con influenze vocali di Bjork. Ovviamente sono solo impressioni personali. Un mix di canzoni in catalano, inglese e ovviamente basco hanno reso la prima parte della serata molto coinvolgente. Certo la lingua e le parole non hanno reso facile la comprensione dei testi, ma spesso non è necessario visto che il linguaggio musicale rimane comunque universale e  comprensibile per tutti i tipi di orecchie.

 

 

 

 

 

Una serata dalle profonde influenze basche, dominata da due vere artiste femminili di valore. Capaci di fronteggiare un concerto con l uso della sola chitarra e voce.

 

 

Marco Pachiega