Catalogna, impressioni e fotografie di una storia infinita

Catalogna, impressioni e fotografie di una storia infinita

Proteste, manifestazioni e la gioia di un’indipendenza sospesa.

Catalogna, impressioni e fotografie di una storia infinita

Nella domenica del primo ottobre 2017 si sono svolte in tutta la regione della Catalogna le votazioni per il referendum d’indipendenza dalla Spagna. Durante la giornata e soprattutto nelle prime ore, la Polizia Nazionale cercò in ogni modo di impedire l ingresso alle urne ai cittadini utilizzando anche la violenza e la forza bruta. A partire da tale data, gran parte della popolazione manifestò, per le strade e piazze della regione, per dar voce all’ingiusta repressione. Per circa tre mesi si susseguirono scioperi in massa, marce di protesta e comizi a favore di una Catalogna autonoma e indipendente, oltre alla richiesta della scarcerazione dei prigionieri politici Jordi Cuixart e Jordi sanchez.

Catalogna, impressioni e fotografie di una storia infinita

I movimenti coinvolsero persone di ogni sesso, razza e classe sociale. Donne, uomini, giovani, anziani e in alcuni casi anche minorenni scesero in strada per gridare a gran voce il malessere e la sfiducia nei confronti del governo Spagnolo. Il quale rimase fermo e deciso sulla propria linea di non scarcerare i Jordis e di non scendere a patti con il movimento indipendentista guidato da Carles Puigdemont.

Catalogna, impressioni e fotografie di una storia infinita

Vivendo a Barcellona praticamente mi sono ritrovato in mezzo a intere giornate dedicate alla protesta, sia da parte degli indipendentisti, che da parte degli unionisti. Questi ultimi appoggiando la linea della Spagna di una Catalogna annessa allo stato.

Catalogna, impressioni e fotografie di una storia infinita

Oltre alla popolazione civile anche diversi corpi di polizia furono per così dire, divisi.

La Policia Nacional, responsabile degli atti di violenza durante i seggi, fu duramente criticata dai cittadini. Un’altra forza dell ordine al contrario, Los Mossos d’Esquadra agirono con più morbidezza se non con indifferenza, nelle scuole dove si tennero luogo le votazioni. Tale azione costò al comandante, Josep Lluis Trapero, l’accusa di sedizione con il rischio di pena fino a 15 anni di carcere. L’azione in contrasto con il modus operandi della Policia Nacional, accentuò l’immagine di eroe per Trapero e i Mossos, da parte dei catalani indipendentisti. Ricordo bene gli applausi e le grida di supporto al veder passare i loro mezzi.

Catalogna, impressioni e fotografie di una storia infinita

La possibilità di una Catalogna indipendente, al di fuori di Spagna e Europa, ha influito anche sull’economia.

Da li a poche settimane molte imprese importanti, banche comprese, tra cui Sabbadell e Caixa, decisero di cambiare la sede legale al di fuori della Catalogna. Precisamente a Madrid. Un fuggi fuggi generale dall’instabilità che si stava prospettando in vista della dichiarazione d’indipendenza unilaterale. (DUI). Una dichiarazione che a sorpresa di tutti terminò con una sospensione. Tale scelta fu per evitare l’immediata applicazione dell’articolo 155 della Costituzione spagnola e l’incarcerazione di tutti i parlamentari che fin ora ne hanno supportato il movimento.

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Né il governo spagnolo né il presidente Carles Puigdemont scesero a patti. Ognuno fermo e deciso sulla propria linea.

Di fatto Madrid non cedette di un passo sulla propria linea, quella di voler applicare l’articolo 155 e di incarcerare tutti i rappresentnati della rivoluzione secessionista. L’altra parte continuò ad accusare Madrid di reprimere una votazione democratica e libera da parte dei catalani. La situazione rimase in stallo per circa tre mesi fino alla fatidica giornata del 21 dicembre. Giornata di nuove votazioni politiche. Nel frattempo però il famoso 155 ha dato i suoi frutti con l’incarcerazione del vice presidente Oriol Junqueras e di altri esponenti del movimento secessionista. L’azione del governo ha di fatto spinse lo stesso Puigdemont a rifugiarsi in Belgio, dove richiese asilo politico a Bruxelles. Insomma un caos degno di un fil di intrigo internazionale.

Le elezioni alla fine risolsero ben poco.  Con un affluenza record del 81,94 % il partito politico Ciudìtadanos vince guadagnando ben 37 deputati senza però acquisire una maggioranza. Quest ultima capitanata dai parlamentari indipendentisti dei partiti di Junt per Catalunya, Erc-CatSì e CUP. Rimane tutt’oggi una situazione delicata che non mette fine all’infinito dibattito di una Catalogna dentro o fuori dal governo Spagnolo.

 

Il progetto fotografico

Alle manifestazioni presero parte in maniera massiccia anche donne di ogni età. Ragazze giovani, madri, anziane si unirono attivamente alla protesta. Da qui ne è scaturito un nuovo progetto, incentrato sulle donne. Potete cliccare qui per vedere l intera serie di fotografie scattate durante i tre mesi circa di proteste e manifestazioni a Barcellona.

DONNE DELL'INDIPENDENZA CATALANA

Il lavoro s’incentra sul lato femminile del movimento, fatto di semplici gesti o di attivismo marcato. 

Foto che dimostrano una partecipazione molto sentita delle donne indipendentiste, che sia con una piccola candela a supporto dei prigionieri politici o di forti grida di disappunto contro lo stato spagnolo. La serie di foto cerca di mostrare l animo forte, pieno di passione di chi ha lotta per una Catalogna indipendente.

Marco Pachiega

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