
L’Ambrosia e una Cueva Flamenca
Avere amici con una grande passione per il Flamenco, può portarti dentro in uno degli angoli più caratteristici della città. Un piccolo bar. Un angolo dedicato per avere faccia a faccia il ballo, la musica e la voce della tipica cultura gitana e del Flamenco.
Si dice che il vero flamenco lo si può trovare solo in Andalusia. Non è vero. La cultura gitana impregna tutto il sud della Spagna, Catalogna compresa. E la mezcla, qua si dice così, è inevitabile.
Barcellona accoglie una moltitudine di etnie. Dal nord Africa, passando per l Italia e tutto il nord Europa. Per non parlare dell America Latina oltre oceano. Quindi pochi fronzoli. Del buon flamenco lo trovate pure qui. Nascosto certo. In qualche bar con pochi posti a sedere e un piccolo spazio per esibizioni faccia a faccia con gli artisti.
Avere amici artisti dedicati al ballo del flamenco ti può regalare delle belle esperienze. Cristina ad esempio. Una ragazza che da anni dedica tutta la sua anima a questo ballo ipnotico quasi sciamanico. Ormai da tempo La conobbi, ma qui a barcellona, dove tutti vanno di fretta e le strade spesso si dividono in fretta non è semplice rimanere in contatto. Fortunatamente le reti sociali servono a qualcosa. Preso da nostalgia, giusto a caso incappai in una delle sue esibizioni. A pochi passi da casa. L’Ambrosia La Gintoneria.
Come al solito non spicco grandi doti nelle relazioni sociali o altrimenti sarei a fare il pr per qualche discoteca. Alla fine però riesco a farmi dire dove si esibirà ed ad avere il permesso di scattare alcune foto.
Si parte
Prendo rapido un bicing, Non sapete cos’è? Qua trovate tutto. In pochi minuti mi trovo al bar. Piccolo, discreto con un atmosfera intima con i tipici mattoni a vista dei muri. Abbastanza datati credo.
Una tenda chiude il passaggio per una stanza in fondo al locale. Entro scostando il velo e scopro un altra stanza.
Un luogo piccolo con sedie rimediate e ridipinte che danno il tipico tocco amatoriale e casereccio. Così mi piace! Luci calde come se fossero le di case di borgo. Un piccolo arco di mattoni dà il tocco finale per immaginare d essere in un angolo di paese tipicamente gitano.
Preparo la macchina qualche scatto di prova mentre scambio due parole con Cristina, il cantante Victor e il chitarrista, Iban
Qua non ci sono palchi che dividono pubblico e artisti. Le sedie sono sistemate così vicino che quasi sei dentro lo spettacolo. Anzi è proprio così. Ci sei dentro! Amici, curiosi e turisti arrivano rendendo in poco tempo la stanza piena.
Si comincia.
Perchè lo chiamano tostado il cantante? Non lo so, non glielo chiesi. Però il soprannome gli dona per la sua voce. Calda, profonda, potente. E stare a pochi metri da lui mentre il chitarrista lo accompagna mette un po soggezione. Sembra che sia arrabbiato con qualcuno del pubblico per come canta forte e intensamente.
Le mani iniziano a battere un ritmo, mentre la chitarra flamenca accompagna la voce. La stanza è troppo piccola per contenere la forza di tostado. Parecchi spettatori sono amici o persone che hanno a che fare direttamente col flamenco e non esitano a interagire al canto. Tipica maniera gitana. Cristina inizia la sua danza. Le sue scarpe schioccano toni veloci in armonia con mani e chitarra. A volte i due ritmi sono così intrecciati che non si capisce quali siano le mani e quali i suoi piedi. Non è solo un ballo. sembra più una danza sciamanica. Occhi chiusi, sudore, momenti di forte intensità. Vengo rapito dimenticando spesso di scattare.
Il ballo
L atmosfera calda e familiare rende possibile addirittura alcuni interventi del pubblico amico. Qualcuno interagisce ballando, battendo le mani a ritmo. Attenzione tutto lo spettacolo è improvvisato. Non ci sono ne spartiti ne partiture. Nemmeno i tipici cenni tra musicisti dilettanti. Il tutto nasce e finisce nella completa naturalezza dei tre.
Non poteva andarmi meglio dal lato emozionale. Bellissimo. Solo la parte fotografica ne ha risentito un pò. La debole e calda non rende le cose facili a nessuna reflex. E l uso del flash limitato, per mia scelta, ha costretto ad alzare parecchio i famosi iso con consegunte rumore di fondo. Arrangiamoci e facciamo quello che si può. Con quello che si ha.
Lo spettacolo termina, non sono di mole parole. Pochi convenevoli ma sicuramente un sincero ringraziamento al trio. Devo tornare a casa. Ho del lavoro da fare e domani ho un altro appuntamento. Totalmente differente. Sarò all’Extreme Sailing 2017. Che cos’è? clicca il link e dai un occhiata!
A l’ Ambrosia gli spettacoli continuano ogni giovedì con cantanti e ballerine di flamenco sempre differenti. Una produzione del chitarrista Jero Férec.
Ma prima perdete due minuti per vedere la mia gallery de L’Ambrosia e una Cueva Flamenca !
Marco Pachiega