
Il Dolmen de la Pedra Gentil di Vallgorguina
Una struttura megalitica di 5000 anni nei pressi di Barcellona
La catalogna non è famosa solo per le sue coste soleggiate, il cibo o la sua capitale Barcellona. In questa regione si nascondono antiche strutture che risalgono ben prima dell’impero romano.
Nell’ultimo articolo ho mostrato che basta poco per dimenticarsi del caos della città e godere di bellissimi panorami tra Gavà e Begues. Oggi vi porto a scoprire un luogo insolito.
San Celoni
Prendendo il treno R-2 da Barcellona arrivo a San Celoni, un comune spagnolo di poco più 16000 abitanti appartenente alla comarca del Vallès Oriental. Scendendo dal treno trovo di fronte alla stazione, la fermata dell autobus che mi porterà all interno del parco del Montnegre i Corredor. Ed è proprio qui che inizia la mia piccola escursione alla ricerca del Dolmen de la Pedra Gentil.
E’ pomeriggio inoltrato e in un ora circa arrivo al luogo designato. Durante il percorso la segnaletica indica chiaramente che direzione prendere per ammirare il dolmen formato da ben 7 megaliti verticali che ne sorreggono uno ben più grande posto sopra di essi.
Il dolmen
Le foto trovate in internet possono erroneamente dare l idea che sia una costruzione molto grande, la quale però si rivela più piccola. Nonostante la sua altezza, che arriva circa a 1,5 metri, il Dolmen de la Pedra Gentil manifesta una solidità impressionante e un poco di timore nell’avvicinarsi. Starà per rompersi? Ovviamente no. Al toccarla le pietre di origine granitica risultano forti e austere. Il luogo stesso emana un senso di religiosità e occultismo, chissà mi sono fatto suggestionare dalle letture trovate nel web!
Si racconta che sia stato luogo di culto di streghe e riti satanici. Anche oggi è visitato da occultisti e amanti dell esoterismo. La struttura megalitica è datata circa tra il 3500 – 2000 a. C.
Come sempre adoro fare le cose con calma. Mi siedo e mi rilasso con uno spuntino preparato in precedenza. Tutto intorno alla struttura si estende una pineta mista ad altri arbusti. Dato il terreno roccioso le radici dei pini, che circondano il Dolmen, affiorano dal suolo dando l impressione di essere dei lunghi e sinistri tentacoli.
Finito il pasto mi preparo a scattare alcune fotografie di questo solitario posto. Il silenzio è rotto solamente dal vento che sibila tra le fronde degli alberi. Il sole scende con la sua traiettoria invernale, tra poche ore farà buio. Le ombre che si allungano e la calma del posto mi fanno affiorare un senso di sinistra malinconia. Termino la visita con gli ultimi scatti fotografici per dirigermi un altro luogo di interesse religioso.
Santa Eulàlia de Tapioles
Proprio nei pressi del Dolmen si erge l antica chiesa di Santa Eulàlia de Tapioles patrimonio architettonico della Catalogna. La chiesa di stile romanico, nonostante alcune riforme barocche, è datata nell’878 d.C. Fu costruita come cella monastica comprendendo un cimitero ed una casa. A parte le solite scritte vandaliche, si può ammirare l edificio solo dall’esterno dato che alcune pareti sono pericolanti.
Trovare due strutture religiose di credo opposto, non molto distanti tra loro, mi fa pensare che questo sia sempre stato un luogo di culto fin dai tempi antichi. Oggi è solo meta di curiosi e amanti del trekking ma fermandosi anche per solo un attimo, si può apprezzare un atmosfera in parte inquietante e che suscita rispetto.
Il tempo passa e la luce sempre più radente mi avvisa che è ora di tornare. Arrivo a San Celoni con il bus e una leggera pioggia mi accompagna mentre aspetto il treno per la caotica Barcellona.
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Marco Pachiega